Merletto ad ago
La trasparenza:
strumento per creare mondi diversi;
schermo indefinito
attraverso cui poter percepire e stimolare
il proprio pensiero e la propria immaginazione.
Ho appreso i segreti di questa antica arte dalla maestra merlettaia Lucia Costantini di Burano, alla quale devo viva gratitudine per la grande esperienza e generosità che ha profuso nella sua opera di insegnamento.
Un fiore che me la fa ricordare con affetto.
Poi ho scoperto il mondo, anzi i "mondini", come li chiamava lui, di G.Franco Zavalloni, saggista, illustratore, innamorato del teatro dei burattini, sostenitore della cultura ecologica, costruttore di antichi giocattoli e amante delle case sugli alberi…
Mi sono interessata al suo universo magico popolato di sogni e di poesie visive, fatte di leggerezza e spontaneità ed ho voluto provare ad interpretare questo suo mondo semplice e fresco nel quale convive la dimensione giocosa, leggera, con l’indagine profonda e la capacità di evocare intense emozioni, di far riaffiorare storie e momenti antichi.
Mi sono interessata al suo universo magico popolato di sogni e di poesie visive, fatte di leggerezza e spontaneità ed ho voluto provare ad interpretare questo suo mondo semplice e fresco nel quale convive la dimensione giocosa, leggera, con l’indagine profonda e la capacità di evocare intense emozioni, di far riaffiorare storie e momenti antichi.
Composizione nata dalla elaborazione di un disegno di Zavalloni, inserita in un lenzuolino per la cuginetta Caterina.
Le figure a merletto veneziano interpretano ancora un bozzetto di Zavalloni: ho lavorato ad ago su disegno precedentemente ordito a macchina con una filza che costituisce l'unico supporto della trina, cosiddetta "in aere", proprio perché si forma quasi esclusivamente in aria, tra le mani.
Il disegno viene appoggiato su un cuscino molto simile ad un tombolo e quando il lavoro è terminato, si stacca dalla carta e si ripulisce dal filo di ordito che lo sosteneva.
Tutte le figure (anche le iniziali dell’illustratore e dell’esecutrice che sembrano personaggi del presepe) hanno un'anima di rame che le tiene in piedi.
I punti di riempimento (sacolà, greco, greco retino, greco da 2 e da 3, creme da 7 e da 13, sbari ornati da picot, ecc.) concorrono a creare il motivo decorativo e gli elementi con spessore differenziato determinano un effetto rilievo.
Il disegno viene appoggiato su un cuscino molto simile ad un tombolo e quando il lavoro è terminato, si stacca dalla carta e si ripulisce dal filo di ordito che lo sosteneva.
Tutte le figure (anche le iniziali dell’illustratore e dell’esecutrice che sembrano personaggi del presepe) hanno un'anima di rame che le tiene in piedi.
I punti di riempimento (sacolà, greco, greco retino, greco da 2 e da 3, creme da 7 e da 13, sbari ornati da picot, ecc.) concorrono a creare il motivo decorativo e gli elementi con spessore differenziato determinano un effetto rilievo.
In occasione di questa stessa mostra natalizia del 2008, l'albero di Natale era stato addobbato con ciabattine che ogni amica del "Sampler Club" aveva decorato con ricami e merletti.
Le mie sono a punto Venezia.
Le mie sono a punto Venezia.
Le esperienze col merletto ad ago non sono terminate: è una tecnica che sa dare molte soddisfazioni e che si adatta ad ogni tipo di disegno.
Ecco perchè ho scelto questa trina per interpretare alcuni particolari tratti dai dipinti di Giambattista Cima, in occasione della mostra del 2010, forse quella per la quale ho lavorato con passione più accesa ed entusiasta.
E' ancora vivido il ricordo della sorpresa e dello stupore provati nello scrutare i dettagli del Polittico di Olera, dove il pittore ha riprodotto le aureole dei Santi, ispirandosi senza alcun dubbio ai merletti largamente diffusi ai tempi del suo operoso soggiorno a Venezia.
Ecco perchè ho scelto questa trina per interpretare alcuni particolari tratti dai dipinti di Giambattista Cima, in occasione della mostra del 2010, forse quella per la quale ho lavorato con passione più accesa ed entusiasta.
E' ancora vivido il ricordo della sorpresa e dello stupore provati nello scrutare i dettagli del Polittico di Olera, dove il pittore ha riprodotto le aureole dei Santi, ispirandosi senza alcun dubbio ai merletti largamente diffusi ai tempi del suo operoso soggiorno a Venezia.
Ornamento per un'acconciatura, con i punti classici del merletto ad ago.
Così la magia di un filo ha creato "nell'aria" riccioli e volute, trasponendoli dall'aureola di un Santo all'ornamento per una fluente chioma femminile.
Per la rete a punto Burano ho usato un filo di seta sottile come un capello, doppiato a quattro capi per il bordo a chiacchierino.
Così la magia di un filo ha creato "nell'aria" riccioli e volute, trasponendoli dall'aureola di un Santo all'ornamento per una fluente chioma femminile.
Per la rete a punto Burano ho usato un filo di seta sottile come un capello, doppiato a quattro capi per il bordo a chiacchierino.
In questo collier ho riprodotto un particolare dell'aureola di Santa Lucia, mescolando due tonalità di seta blu.
Sfoglio ancora le pagine del libro/catalogo della mostra.
E' sempre del 2010
il concorso indetto da "Edizioni Cora"
in collaborazione con
la società "Il mondo dei santini", dal titolo
"Un ricamo o un merletto per un santino".
Nell'ottobre dello stesso anno, la nostra associazione, fiera del mio primo premio nella sezione merletto ad ago, ospita la mostra itinerante presso Casa Cima.