Elaborazioni
di tecniche
Una nuova fase di sperimentazione e reinvenzione prende inizio da questo finissimo lavoro, che rielabora un antico e quasi illeggibile pizzo, rinvenuto a brandelli in un vecchio cassetto.
Ne è nato un articolo, pubblicato sulla rivista "Merletto e Ricamo",
n°1, gennaio-aprile 1998
Solamente dopo alcuni anni, questa trina ha trovato una collocazione: applicata in un fazzoletto per la sposa, in occasione della partecipazione nel 2009, con il "Sampler Club", a Italia Invita, Forum Internazionale del Merletto e del Ricamo, che quell'anno proponeva il tema "Matrimonio all'Italiana".
Lo spunto per nuovi disegni viene dunque da questo tipo di ricamo, che geometricamente segue le barrette della rete, per creare trame, foglie, fiori lievissimi.
Questo manufatto, come molti altri, è stato realizzato per partecipare ad un concorso. L'Associazione "C'era una volta il ricamo" lanciava una sfida assai interessante: interpretare col ricamo un pezzo ceramico di Faenza.
Le mie origini faentine non mi consentivano di sottrarmi a questa sfida.
Nelle foto si riconosce la lavorazione di due ben distinte reti, eseguite entrambe con cordonetto: la rete esterna accoglie una seconda rete interna, centrale, dalle maglie più piccole, su cui il drago-cane (che nella decorazione ceramica viene chiamato cane nero) è ricamato con perlè.
Le mie origini faentine non mi consentivano di sottrarmi a questa sfida.
Nelle foto si riconosce la lavorazione di due ben distinte reti, eseguite entrambe con cordonetto: la rete esterna accoglie una seconda rete interna, centrale, dalle maglie più piccole, su cui il drago-cane (che nella decorazione ceramica viene chiamato cane nero) è ricamato con perlè.