Dal 2010
L'evento che ha caratterizzato il 2010 è stata la mostra che il "Sampler Club" ha ideato ed allestito nella casa natale di Giambattista Cima, nel contesto delle manifestazioni che hanno celebrato il famoso pittore coneglianese, nato nell’ anno 1459/60 e morto nel 1517, le cui opere, provenienti dai principali musei del mondo, sono state esposte a Palazzo Sarcinelli, a Conegliano, ed hanno richiamato un gran numero di visitatori.
In questa occasione, abbiamo pensato di rendere omaggio all’illustre concittadino, riproducendo, con diverse tecniche interpretative, dei particolari tratti dai suoi dipinti.
Così è avvenuta una scoperta continua di dettagli -a volte non notati ad un primo sguardo- sulle figure, in genere così severe e ieratiche, sulle architetture, sugli sfondi: particolari incredibilmente ricchi di armonia e di bellezza.
In questa occasione, abbiamo pensato di rendere omaggio all’illustre concittadino, riproducendo, con diverse tecniche interpretative, dei particolari tratti dai suoi dipinti.
Così è avvenuta una scoperta continua di dettagli -a volte non notati ad un primo sguardo- sulle figure, in genere così severe e ieratiche, sulle architetture, sugli sfondi: particolari incredibilmente ricchi di armonia e di bellezza.
Quello che abbiamo voluto proporre è una narrazione per dettagli, che ripercorre il procedere del Cima nel creare figure, paesaggi e atmosfere.
E' stata un' esposizione che ci ha coinvolte dal 26 febbraio al 2 giugno 2010, una mostra molto apprezzata per l’originalità dell’idea e la raffinatezza dei ricami. Il consenso e l’ammirazione dei molti visitatori, tra cui anche amministratori locali, ci hanno indotto a riproporla dopo pochi mesi a Portogruaro e, dopo un anno, a Vittorio Veneto, ospiti del Museo del Cenedese.
Dall’opera di Cima da Conegliano, “Annunciazione, 1495, Tempera e olio su tela, 136.5 x 107 cm, Hermitage, San Pietroburgo”, ho studiato e ridefinito un particolare: la cornice ai piedi della Vergine.
L’immagine prende nuova veste dalla lavorazione con due differenti filati di seta.
Con la rete, lasciata volutamente incompiuta, racchiusa in una tasca di plexiglas, e con il ricamo, un semplicissimo punto tela, ho voluto ridare vita e forma a quel particolare, che, prendendo spunto dal passato, si proietta nel futuro per un’arte più attuale e rispondente alle esigenze e ai gusti del mondo moderno.
L’immagine prende nuova veste dalla lavorazione con due differenti filati di seta.
Con la rete, lasciata volutamente incompiuta, racchiusa in una tasca di plexiglas, e con il ricamo, un semplicissimo punto tela, ho voluto ridare vita e forma a quel particolare, che, prendendo spunto dal passato, si proietta nel futuro per un’arte più attuale e rispondente alle esigenze e ai gusti del mondo moderno.
L’importanza dei dettagli è evidente anche nell’ impostazione del libro/catalogo, realizzato con rigore, con preziosità di immagini, di descrizioni, di didascalie. Questo piccolo libro, ideato in collaborazione con l'amica Carla Alderuccio, vorrebbe contribuire a diffondere non solo l’interesse e la passione per il ricamo, ma anche la conoscenza e l’amore per l’arte, perché la bellezza va condivisa.
La struttura di plexiglas è stata costruita da un abile artigiano, a cui mi sono rivolta anche per incastonare il pannello dei draghi, a punto tela con filati di seta, progettato e realizzato in collaborazione con mia nipote Antonella, per un Master in Metodologia Bruno Munari.
In occasione della mostra del 2012, il cui tema riguardava i momenti conviviali della vita,
ho presentato un pannello, che è stato inserito momentaneamente in un paravento, ma che uso
di solito come tenda.
ho presentato un pannello, che è stato inserito momentaneamente in un paravento, ma che uso
di solito come tenda.
Questo ricamo a punto rammendo, con perlè di vari colori e cordoncini in rilievo, rappresenta i fiori dell'aglio. Mi sono ispirata ad un disegno trovato su un vecchio calendario della danese Ellen Marie Rodil, che accosta l' acquerello al punto croce con una delicatezza che sa darmi emozioni e mi fa rammaricare di non aver mai imparato a disegnare.
Un altro difetto che mi riconosco è quello di non essere costante, tant'è vero che alterno spesso i miei interessi e le mie attività e mi dedico ora al merletto ad ago, ora al macramè - margarete, ora al chiacchierino, ora al ricamo, dal quale tuttavia non mi sento particolarmente attratta, perchè ciò che più amo è creare e veder crescere tra le mani una piccola opera, che ha più valore, secondo me, se non è vincolata ad un supporto tessile.
Un altro difetto che mi riconosco è quello di non essere costante, tant'è vero che alterno spesso i miei interessi e le mie attività e mi dedico ora al merletto ad ago, ora al macramè - margarete, ora al chiacchierino, ora al ricamo, dal quale tuttavia non mi sento particolarmente attratta, perchè ciò che più amo è creare e veder crescere tra le mani una piccola opera, che ha più valore, secondo me, se non è vincolata ad un supporto tessile.